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ll rimedio per la noia natalizia? Il porno (femminista).

In questi giorni di transizione e di troppo tempo in casa, riscoprire il porno attraverso la lente femminista può rivelarsi un’ottima attività.

da Aurelie | 28 Dicembre 2022

Il periodo natalizio è fatto di alcune certezze: mangeremo troppo, ameremo e odieremo le nostre famiglie, e a furia di rimanere chius* in casa, ci annoieremo pure. Abbiamo una fantastica soluzione, che farà anche al caso di chi potrebbe trovarsi in quarantena: il porno! Solo ed esclusivamente etico e femminista, come lo stanno ridefinendo e diffondendo regist* del calibro di Erika Lust e molt* altr* che, insieme a lei, sono protoganist* di un’evoluzione necessaria e inevitabile di un’industria molto problematica. Metti il tuo vibratore in carica e scopri alcuni dei nostri suggerimenti.

PS: I siti di cui i link sono inclusi nell’articolo contengono immagini espliciti. Click with caution.

Porno femminista vs porno mainstream: un’evoluzione necessaria

Tutt* guardiamo porno, indipendentemente del nostro genere, orientamento o livello di attività sessuale. Un po’ rito di passaggio all’adolescenza, un po’ materiale didattico in assenzo di educazione sessuale vera e propria, il porno definisce il modo in cui ci rappresentiamo e viviamo il sesso. Mentre l’idea che lo guardino pure le donne non è ormai più un tabù, l’industria del porno pone ancora tanti problemi per i valori che veicola e le pratiche che promuove.

Avendo conosciuto il porno da entrambi lati della telecamera, prima come attrice e successivamente come regista, la ormai iconica attivista femminista francese Ovidie è diventata una delle voci prominenti nel denunciare gli abusi del porno mainstream. Dalla prospettiva quasi esclusivamente maschile alle violenze denunciate da molte attrici, fa luce su quello che veramente si svolge dietro le quinte attraverso documentari come Pornocracy.

Più che censurare e demonizzare il porno, la nostra speranza sarebbe di sostituire il porno “mainstream” con un porno indipendente, dove il rispetto è la regola, non l’eccezione. 

Porno femminista 101: alcuni suggerimenti

Erika Lust, la superstar svedese

Quando si parla di porno femminista, il nome di riferimento è uno: Erika Lust. La regista svedese è il volto della nuova scena porno dal suo debutta negli anni 2000. Ora a capo di una casa di produzione che lavora con un ampio portfolio di registi e professionisti, ha definito una nuova etica del porno di cui i principi sono al centro del suo lavoro: corpi di tutti i tipi, delle crew a maggioranza femminile, la promozione del safe sex e l’uso dei preservativi, la scelta di non lavorare mai con performer che non abbiano almeno 23 anni…

Attraverso la sua filosofia radicata in un femminismo sex-positive, Erika Lust ha aiutato molt* di noi a fare pace con l’idea di di guardare porno, con la consapevolezza che non siamo per noi complic* di abuso o sfruttamento.

Anoushka, l’esteta dell’erotismo

Discepola di Ovidie, la regista francese Anoushka si concentra sul lato più artistico ed estetico del porno. La sua vocazione nasce quando da adolescente si ritrova a guardare Ecco l’impero dei sensi, che la colpisce per il suo erotismo delicato. Poco convinta anche lei dalle rappresentazioni del piacere femminile nelle produzioni mainstream, decide di condividere la sua visione fresca, leggera e realistica attraverso film che offrono anche spunti di riflessione su tematiche intersezionali.

Guarda: Captive, il quarto lungo metraggio di Anoushka dove vengono anche trattate tematiche come la procreazione assistita per le coppie queer.

NoFauxxx, il pioniere dell’inclusività

Creato da Courtney Trouble nel 2002, NoFauxxx.com è il primo sito porno indie queer. Costruito su valori e concetti come cast inclusivi, sesso protetto e consenso, prospettive femministe e trans-friendly, declina il porno etico attraverso tantissime categorie, per chi vuole dare via libera ai propri fetish e fantasie senza transigere sul rispetto.

Bright Desire, il porno consapevole

Come uscire dalle dinamiche mainstream? Riprendendo coppie reali e spostando l’attenzione dalle acrobazie all’intimità. La missione di Bright Desire è di definire un nuovo “grateful porn” attraverso video che creano un senso di gioia e felicità. I performer non svolgono mai atti di cui non hanno voglia e attraverso i quali non provano piacere. Qui, il lavoro di regia mette in primo piano sensazioni ed emozioni, molto più dell’atto in sé.

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