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Cosa fa un(ə) sessuologə e quand’è che la terapia sessuologica può aiutare

In questo articolo chiariremo di cosa si occupa questə professionista, quando è opportuno rivolgervisi e come si svolge una seduta di terapia sessuologica.

da Redazione | 28 Giugno 2022
Art by Mari Fedi

Ecco di cosa si occupa questə professionista

Nonostante il tema della sessualità venga affrontato in maniera molto più consapevole oggi rispetto ai decenni scorsi, certi preconcetti continuano a resistere e, con essi, alcune convinzioni. Il problema è che una delle conseguenze di tale chiusura è l’errata concezione non solo di molte pratiche sessuali ma anche di una serie di figure professionali che si occupano di tematiche legate alla sessualità

Una di queste figure è quella del(la) sessuologə. Nelle prossime righe chiariremo di cosa si occupa questə professionista, quando è opportuno rivolgervisi e come si svolge una seduta di terapia sessuologica.

Cosa tratta un(ə) sessuologə

La figura professionale del(la) sessuologə è spesso oggetto di confusione e, ancora adesso, sono tante le persone che non hanno un’idea chiara di cosa faccia. Per descrivere in maniera semplice di cosa si occupi si potrebbe dire che un(ə) sessuologə non è altro che un(ə) psicologə del sesso. Tuttavia, anche così potrebbero nascere incomprensioni.

Infatti, sebbene il compito di chi svolge questa professione sia quello di offrire aiuto a chi soffre di problematiche legate alla sfera sessuale, è necessario chiarire che la terapia sessuologica non prevede la prescrizione di farmaci né alcuna visita specialistica all’apparato riproduttivo. Queste sono prerogative di un(ə) ginecologə, di un(ə) urologə e di un(ə) andrologə.

Un(ə) sessuologə, invece, entra nel merito delle ragioni psicologiche che danno vita a problemi di natura sessuale e cerca di risolverli con il dialogo e con il supporto morale. In sintesi, questə professionista instaura un rapporto confidenziale con un(ə) paziente e cerca di risalire all’origine di disturbi quali il calo della libido, il vaginismo, l’eiaculazione precoce, l’ansia da prestazione, la disfunzione erettile, la dipendenza sessuale e i problemi di coppia.

Chiarito che un(ə) sessuologə non ha nulla a che vedere con le questioni fisiologiche e patologiche della sfera sessuale, vediamo in quali casi le persone potrebbero trarre beneficio da una terapia sessuologica.

Leggi anche: La terapia sessuologica può includere l’uso di sex toys?

Quando è il caso di andare da un(ə) sessuologə

Come si è già detto, un(ə) sessuologə può essere d’aiuto sia a una persona che evidenzia un problema legato alla sessualità anche se non coinvolta in una relazione (a prescindere dal fatto che abbia un pene o una vulva) sia a una coppia che manifesta difficoltà nel condurre una vita sessuale serena e appagante.

Le situazioni in cui una persona con il pene dovrebbe valutare l’eventualità di prendere un appuntamento con un(ə) sessuologə – una volta escluse problematiche di natura fisiologica – sono:

  • la fobia sessuale;
  • l’eiaculazione precoce o ritardata;
  • l’impotenza psicologica;
  • l’assenza di desiderio sessuale;
  • l’ansia da prestazione.

Per quanto riguarda le persone con la vulva, i segnali che dovrebbero spingere a dare inizio a una terapia sessuologica sono:

  • l’assenza di orgasmo;
  • i problemi di lubrificazione della vagina;
  • la difficoltà di eccitazione;
  • il vaginismo;
  • l’assenza di libido;
  • la paura del rapporto sessuale.

Spesso e volentieri alcuni di questi problemi sono interconnessi tra loro, ed è compito di un(ə) sessuologə mettere insieme i pezzi per capire da cosa nascano e dove occorra intervenire a livello psicologico per risolverli o, quantomeno, limitarli.

La terapia sessuologica di coppia, invece, può rappresentare una valida soluzione per le persone che hanno un legame affettivo ma, per motivi che loro stesse non comprendono, non riescono a vivere la sessualità in maniera soddisfacente o, addirittura, hanno smarrito completamente l’intesa sessuale.

In questi casi, dialogare e aprirsi con un(ə) sessuologə può dare modo di scovare motivazioni inconsce o traumi passati che possono essere alla radice dell’assenza di feeling. Questə specialista, infatti, sa come impostare il confronto e ha le competenze professionali per determinare le possibili cause della crisi di coppia (limitatamente alla sfera sessuale). Inoltre, oltre ad assegnare esercizi per ritrovare l’intesa perduta, può anche proporre l’utilizzo dei sex toys.

Come funziona una seduta da un(ə) sessuologə

Poiché ogni situazione di disagio legata alla sessualità è strettamente personale e soggettiva, è difficile descrivere una seduta di terapia sessuologica. Tuttavia, anche se non esiste uno standard, solitamente il primo incontro tra una persona (o una coppia) e un(ə) sessuologə consiste in un colloquio conoscitivo che ha due obiettivi principali:

  • mettere a proprio agio un(ə) paziente;
  • avere un quadro generale dei problemi che l’hanno portatə (o lə hanno portatə) a intraprendere una terapia.

A seconda del caso, poi, sarà compito del(la) sessuologə impostare un percorso di un certo numero di sedute per cercare di venire a capo delle problematiche in base alla loro gravità. Nessun incontro ravvicinato del terzo tipo, dunque, ma un sano dialogo con una persona preparata e dotata delle qualità morali necessarie per affrontare e risolvere i disturbi di un aspetto importante come la vita sessuale.

Ed è proprio perché il sesso è piacevole e contribuisce a rendere la vita più bella che, davanti ai problemi che lo ostacolano, sarebbe opportuno non lasciarsi condizionare né da certi pregiudizi né dal costo che una terapia costringerebbe ad affrontare.

In conclusione

Non fa alcuna differenza che ci si trovi ad affrontare un disagio di carattere sessuale da solə o in coppia. In entrambi i casi, è importante prendere consapevolezza del fatto che un aiuto professionale può essere la chiave per prendere in mano la propria sessualità o riacquistare il feeling perduto con un(ə) partner.

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