Shop
+
All
Vibratori
Benessere intimo
Integratori
Sets
Extras
Cosa sono i kink e perché è sbagliato demonizzare queste pratiche sessuali

In questo articolo spiegheremo quali pratiche fanno parte del sesso kinky e perché non c’è niente di male a introdurle nella propria vita sessuale.

da Redazione | 22 Giugno 2022

Quali sono le pratiche kink e come vengono viste da chi non conosce questo mondo

Il tema della sessualità, un aspetto che dovrebbe essere segnato dalla libertà più assoluta, viene affrontato troppo spesso con un atteggiamento sbagliato, erigendo muri e barriere. Molte pratiche sessuali, infatti, vengono etichettate come ‘anormali’ e associate alla perversione con una superficialità imbarazzante.

Uno degli esempi più evidenti di questa tendenza è il sesso kinky. In questo articolo spiegheremo quali pratiche ne fanno parte e perché non c’è niente di male a introdurle nella propria vita sessuale.

Cosa significa avere un kink

Molte persone, specialmente in Italia, hanno difficoltà a capire a cosa ci si riferisca quando si parla di kink. Questo non deve sorprendere dato che si tratta di un termine inglese poco noto utilizzato per indicare tutte quelle pratiche sessuali che esulano dai canoni convenzionali socialmente accettati come ‘normali’. Non a caso, il significato di questa parola è ‘stravagante’.

Ma quali sono le preferenze sessuali incluse in questa categoria? Spesso e volentieri la gente pensa che il sesso kinky sia un modo come un altro per definire le pratiche BDSM. Beh, tali pratiche (bondage, dominazione, sadismo e masochismo) fanno parte del kink, ma non sono le uniche.

Fanno parte di questa categoria anche altre pratiche sessuali meno comuni rispetto a quelle ‘tradizionali’, come ad esempio il feticismo, il sesso di gruppo, l’esibizionismo, il voyeurismo e il feticismo. Ma anche la creazione di situazioni di fantasia e i giochi di ruolo (comprensivi di travestimenti e utilizzo di maschere) sono inclusi nel mondo del sesso kinky.

Ora, è chiaro che gran parte di questi modi di concepire il sesso siano non convenzionali e la maggior parte delle persone si dichiari estranea a essi. Ma siamo sicurə che questo corrisponda alla realtà?

Leggi anche: Perché in Italia non si parla liberamente di pratiche BDSM

Sesso kinky: è davvero un fenomeno così di nicchia?

Diciamocelo chiaramente: nella sfera sessuale, qualche elemento di trasgressione non manca quasi mai, nemmeno nelle coppie più tradizionaliste. Introdurre fantasie, novità e stimoli diversi nella vita sessuale non solo giova al rapporto (in quanto consente di evadere dalla routine) ma anche alla sessualità di ogni singola persona.

Sperimentare nuove pratiche, infatti, aiuta a conoscere sempre meglio il proprio corpo e a scoprire nuove sensazioni e preferenze. Molte persone si muovono in tal senso ricorrendo a pratiche storicamente demonizzate ma che oggigiorno non generano più alcuna sorpresa, come il sesso anale, il sesso orale e l’utilizzo dei sex toys.

Non solo.

Stando a diversi studi e sondaggi, anche alcune pratiche appartenenti al sesso kinky vengono introdotte nei rapporti convenzionali, magari saltuariamente e in forma soft. Un esempio? Tante persone ammettono di aver vissuto esperienze con un(ə) partner sessuale in cui è stato fatto uso di accessori tipici del bondage, come manette o corde. Altre dichiarano di apprezzare i giochi di ruolo, di ricorrere spesso alla pratica dello spanking (le sculacciate) e di aver fatto sesso in un luogo pubblico.

Tutte queste azioni non sono forse tipiche del kink?

Eccome se lo sono! È evidente, dunque, che anche nel sesso ‘classico’ venga fatto ricorso a elementi kinky. Eppure, la società tende a giudicare le persone che traggono piacere da queste pratiche.

Cosa distingue le pratiche kink sane dalla parafilia

Sia ben chiaro: fare sesso kinky non significa essere pervertitə o deviatə né ha a che fare con traumi o patologie. Si tratta semplicemente di un modo alternativo di trarre piacere e, a dirla tutta, è sinonimo di libertà sessuale e accettazione del proprio corpo e delle proprie fantasie.

Perfino in Italia, Paese storicamente bacchettone e moralista, si stima che più di 4 milioni di persone pratichino sesso kinky. E chissà quante altre, per timore di essere giudicate, pur essendo attratte da tali esperienze, rinunciano o tengono nascoste le loro preferenze. Ecco, questo sì che può essere un segnale di disagio.

La sessualità è un aspetto molto importante, e viverla senza pregiudizi è il modo migliore per ottenere appagamento e soddisfazione. Pertanto, avere curiosità per il sesso kink non deve generare ansie o preoccupazioni, anche perché tutte queste pratiche – finché sono basate sul consenso di tutte le parti coinvolte e non generano problemi nella quotidianità e nelle relazioni sociali – sono assolutamente sane.

Soltanto nel momento in cui questi fattori vengono meno si può parlare di parafilia, ovvero un problema di natura psichica legato alla soddisfazione sessuale. In tal caso, naturalmente, potrebbero emergere difficoltà relazionali e, anziché migliorare la propria vita, la si complicherebbe.

In conclusione

Nonostante l’Italia sia ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei su queste tematiche, negli ultimi anni si sono visti segnali di apertura nei confronti del sesso kinky e di altre pratiche meno convenzionali. Del resto, gli eventi e i locali dedicati alle persone appassionate a questo modo alternativo di vivere il sesso sono aumentati considerevolmente.

La curiosità e l’interesse verso il mondo kink, dunque, possono essere soddisfatti in misura maggiore rispetto a prima.

Articoli Relativi