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Oltre il punto G: siamo sicurə esista davvero?

Il punto G, avvolto da aloni di mistero e controversie, ha trovato col tempo nuovi nomi e teorie. Che siano davvero quelle giuste stavolta?

da Giada | 30 Maggio 2022
Illustrazione cercare il punto g
Cecilia Grandi

Cos’è il punto G? La conversazione alimentata intorno al piacere femminile, in particolare, e al suo legame con l’esistenza del punto G, è ancora oggi avvolta da aloni di mistero e controversie. Soprattutto riguardo alla sua posizione, a come trovarlo e stimolarlo per raggiungere l’orgasmo o sperimentare tramite esso, lo squirting; tra articoli esplicativi e video tutorial approfonditi. Ciò nonostante, rimane ancora molta confusione sul fatto che il punto G sia reale e su come dovrebbe far sentire. Proviamo a fare chiarezza insieme.

Cos’è il punto G e perché non dovresti impazzire per trovarlo

Negli ultimi anni in moltə hanno espresso dei dubbi sulla sua natura ed esistenza. Molteplici ricerche scientifiche hanno infatti smentito l’esistenza di un punto G nella vagina in grado di far provare più piacere. Gli studi hanno riportato che in tutta la vagina i nervi vaginali sono localizzati in egual modo; quindi, non è presente una posizione specifica più sensibile e con una maggiore densità nervosa.

Il fatto che il punto G fosse attribuito alla vagina e legato al piacere sessuale, e di conseguenza all’orgasmo, è anche un risultato culturale. Connesso in particolar modo all’idea del sesso penetrativo pene-in-vagina come unica soluzione. Di fatto, solo il 6% delle persone con una vagina raggiungono l’orgasmo tramite la penetrazione! È bene ribadire che è la clitoride l’unico organo dedicato esclusivamente al piacere (in particolare la sua testa, che si trova all’esterno) e se la penetrazione risulta piacevole è sopratutto grazie a lei. È interessante osservare infatti, come tutto sia collegato e in quale zona si trovi il punto G, o meglio, la posizione che gli hanno attribuito.

Dove (non) si trova il punto G e come cercarlo

Il mito del punto G diventa popolare nel 1982, prima da Ernst Grafenberg (da cui prende la G), poi Ladas e Perry e Jannini… Molte persone hanno ipotizzato, ricercato e affermato la sua esistenza. Anche nella cultura orientale, si ipotizzava una zona della vagina più sensibile e ricettiva al piacere sessuale, oltre la clitoride. Come abbiamo visto però, e come è stato anche smentito dal sessuologo Vincenzo Puppo, quello che servirebbe davvero è un’educazione alla sessualità e affettività e che si continui a parlare di piacere sessuale e anatomia.

Osservando quella di vulve e vagine, la posizione data al punto G è in un’area della parete anteriore della vagina. Quello che è importante da notare è la sua collocazione strategica: nel punto dove s’incontrano le radici della clitoride, alla base del corpo della clitoride e delle ghiandole parauretrali. Queste ultime, dette anche ghiandole di Skene, sono la prostata di vulve e vagine in grado di secernere il liquido eiaculatorio. Si ipotizza siano in parte responsabili del getto chiamato squirt*.

*Lo squirting, popolarissimo grazie ai porno, è in realtà una reazione meccanica: la maggior parte delle volte è dovuto alla stimolazione diretta della vescica e delle ghiandole parauretrali. Non è sempre uguale, spesso si presenta come un fiotto abbondante che fuoriesce dall’uretra. Ma non è l’equivalente dell’eiaculazione o dell’orgasmo, anzi! Il liquido eiaculaturio cola direttamente da dei microscopici orifizi situati lungo il bordo dell’uretra.

Cos’è il punto G se non la clitoride stessa?

Le molte informazioni spesso possono confondere, sopratutto quando forse tu vorresti solo un po’ di piacere e divertimento. La pratica, la determinazione, la pazienza e l’ascolto del proprio corpo faranno la differenza. La stimolazione di quest’area frontale della vagina, che al tatto può risultare “rugosa” o “spugnosa”, ci permette semplicemente di stimolare la clitoride da un’altra… prospettiva! Dobbiamo ricordarci che pene e clitoride sono organi omologhi e le loro zone erogene sono similissime.

Il punto G, che in conclusione così punto non è, data la sua area molto estesa e la sua interconnessione di più strutture, ha, nel corso del tempo, preso il nome di complesso clito-uretro-vaginale. Facile da raggiungere con le dita o con un vibratore progettato per seguire l’anatomia del corpo.

L’esplorazione quindi potrà essere la giusta alleata della tua vita sessuale. Non conosciamo veramente le funzioni rispetto al piacere di questa zona Cuv o delle ghiandole parauretrali. Forse non sapremo mai dire con esattezza cos’è il punto G o cosa non è. Ma, quello che intanto possiamo fare, è fornirti tutti gli strumenti adatti a sperimentare per trovare le tue zone erogene e stimolarle in modo da farti provare più soddisfazione e benessere possibile.

Sources:

Determinants of female sexual orgasms – Osmo Kontula, Researcher Professor, PhD and Anneli Miettinen, Researcher, MSSc

Beyond the G-spot: clitourethrovaginal complex anatomy in female orgasm – Emmanuele A. Jannini, Odile Buisson & Alberto Rubio-Casillas

Morphological characterization of the female prostate (Skene’s gland or paraurethral gland) of Lagostomus maximus maximus

The “G-Spot” Is Not a Structure Evident on Macroscopic Anatomic Dissection of the Vaginal Wall

Bliss Club: Sex tips for creative lovers by Jüne Plã

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