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Masturbarsi è normale: amici e nemici della masturbazione

La masturbazione non è stata sempre stata vista di buon occhio, infatti insieme ai suoi alleati ha avuto e ha ancora dei nemici.

da Giada | 8 Maggio 2022
Illustrazione di fiori colorati
Cecilia Grandi

Quando continuiamo a chiederci se masturbarsi è normale è perché l’educazione alla sessualità ha avuto e ha tuttora parecchi nemici. La masturbazione infatti, porta con sé un passato di condanne e proibizioni e il peso di una sessuofobia spesso attribuita (frettolosamente) solo alla Chiesa cattolica. Ma aspetti culturali, sociali, antropologici e teologici hanno influenzato e influenzano la sessualità da tempo. Quindi chi sono davvero gli alleati della masturbazione? E chi invece no?

Oppressione, chiesa e ruoli di genere: NEMICI

L’oppressione che deriva dal cattolicesimo, i secoli di controllo del piacere e di celibato imposto non hanno di certo fermato l’affermarsi di stigma e tabù sulla masturbazione che conosciamo anche oggi. Nel cristianesimo il rapporto sessuale prese un significato spirituale, completamente diverso rispetto a quello ludico che aveva nel mondo pagano. Al piacere venne attribuita la colpa e all’atto carnale del sesso il peccato. Sia per gli uomini che per le donne.

Lussuria e pulsioni, trasformate in qualcosa da regolare e punire, in particolare per gli uomini, diventano difficilissime da controllare e l’astinenza impossibile da sopportare. Se non attraverso rigide punizioni o atti di bestialità. Questa visione della sessualità ha portato poi, anche i  medici del tempo, a vedere atti sessuali come la masturbazione, pericolosi sprechi di energie e, più avanti, come malattia e depravazione.

La norma cattolica inoltre ha irrigidito la definizione dei generi: l’oppressione sessuale era così reale che, data l’alta mortalità infantile e il contesto della società antica, quelli che noi oggi chiamiamo ruoli di genere cominciavano già ad affermarsi da prima del Medioevo. Le donne, destinate alla procreazione e alla maternità, per salvarsi dalla morte post-partum e da mariti non voluti erano quindi le più propense a scegliere la via della castità. Unico atto rivoluzionario che poteva renderle uguali agli uomini.

Rivoluzione sessuale femminile & sex positivity: AMICI

La concezione che ha dominato l’età moderna vedeva in penombra il desiderio femminile, e come emblema della tentazione diabolica. Classificando le donne come volgari e sconce, caste e pure, o fragili e sensuali. La mossa attuale alla normalizzazione della masturbazione, in particolare quella femminile, può essere perciò vista come una reazione alle opinioni controverse degli ultimi secoli.

È dagli anni Settanta però che partiranno i moti di una rivoluzione che sarà in grado di diffondersi per osmosi in tutta la società occidentale. Le donne usciranno dal conformismo che obbligava molte di loro a subire la propria fertilità; rifiutando di vedere esaltato un modello di femminilità per loro ormai estraneo. Prenderanno vita i primi workshop sulla masturbazione e negozi di sex toys. Incoraggiando sempre di più le donne a riappropriarsi del proprio corpo e sessualità.

Durante l’epidemia di HIV, così come durante la pandemia di COVID-19, la masturbazione viene promossa come pratica più sicura con la quale avere rapporti sessuali.


Con la liberazione sessuale è nato un nuovo modo di guardare al piacere. Chiamata sex positivity, il sesso, liberato dalla vergogna, diventa qualcosa di positivo e a cui approcciarsi liberamente. Lontano dai giudizi, rispettoso delle diversità sessuali ed espressioni di genere, purché vi sia il consenso.

Educazione sessuale & social media: AMICI

È tanta ancora la strada che deve fare l’educazione sessuale, non ancora integrata nelle scuole, non ancora vista come fondamentale. Ma grazie a internet, l’educazione sessuale e il marketing del self-love hanno raggiunto livelli altissimi, comprendendo nelle pratiche del prendersi cura di sé anche la masturbazione.

“Penso che sia qualcosa che faccia parte della sessualità umana e che forse dovrebbe essere insegnata.”

Chirurgo generale Joycelyn Elders sulla masturbazione, 1994.


I social media, laddove riescano a superare i bias, hanno permesso la diffusione importantissima di temi che sono sempre stati visti come tabù e riempiti di false informazioni. Avvicinando anche tutte quelle persone che, altrimenti, non ne avrebbero avuto la possibilità.

Colpa, vergogna e repressione: NEMICI

Come abbiamo visto, osservazioni, dottrine culturali, personali e religiose influenzano il modo in cui vediamo il sesso e la sessualità. Ma anche i sentimenti che proviamo a riguardo. Non sorprende che alcuni studi sostengono che uno degli effetti della masturbazione, dati proprio dalla religiosità e dalle restrizioni nei confronti del sesso, sia il sentimento di colpa provato dopo o durante la masturbazione stessa.

La colpa che viene provata e la vergogna che ne deriva, può allontanare dal proprio corpo e reprimere l’impulso sessuale. Osservando effetti negativi, come ansia e depressione. Masturbarsi è normale, non una guerra da combattere. Non per tutte le persone potrà essere essenziale per sentirsi bene, ma è tempo che il comportamento sessuale continui a essere un problema collettivo.

Bibliografia:

The Joy of Self-Pleasuring: Why Feel Guilty About Feeling Good? – Edward L. Rowan

Due in una carne: Chiesa e sessualità nella storia – Margherita Pelaja, Lucetta Scaraffia

Internet Sexualities – Nicola Döring

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