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Arte, Sessualità e Porno: l’erotismo nella storia dell’arte (Parte 1)

In che modo il sesso e l’erotismo hanno trovato il loro posto nella storia dell’arte? Ecco come la sessualità nell’arte si è trasformata nel corso dei secoli.

da Giada | 18 Dicembre 2021
Dipinto del pittore francese Courbet di due donne dormienti
Le Sommeil, Gustave Courbet (1866)

L’arte e le sue meraviglie, nel corso dei secoli, hanno da sempre evocato in noi le emozioni più disparate. Ma anche, se non soprattutto, sensualità. Se spolveriamo le vecchie lezioni di storia dell’arte, o le nuove, ci accorgiamo che, qualsiasi sia il suo medium, la sessualità nell’arte è, da tempi immemori, un tema molto frequente.

Dalle rappresentazioni più conosciute, fino a quelle meno raccontate; l’erotismo nell’arte è diventato col tempo un’espressione del potere viscerale, vitale e inconscio di quello che noi oggi chiamiamo desiderio. La sessualità è solo una delle tante manifestazioni in tutte quelle opere di natura erotica.

Sessualità nell’arte: erotica o pornografica?

Come esseri del desiderio e desideranti, l’arte ci ha sempre fatto da riflesso. L’arte erotica trova la sua, o meglio le sue, definizioni nell’infinito spettro della sessualità e percezione tra le differenti culture, contesti ed epoche.

La Stanford Encyclopedia of Philosophy la definisce come l’arte che mira a coinvolgere sessualmente chi la guarda, attraverso contenuti sessuali espliciti (e non), e che riesce, in qualche modo, a farlo. Insomma, opere d’arte che stimolano l’eccitazione

e l’indignazione!

Nell’arte occidentale infatti, l’erotismo venne oscurato, nascosto e condannato. Prima dei capezzoli censurati su Instagram, dobbiamo andare indietro nel XVII secolo: l’inizio di un’epoca di repressione e pudori, che segnò la nascita delle grandi proibizioni, attribuendo valore solo alla sessualità adulta e matrimoniale.

L’arte erotica fine al godimento, è spesso associata alla pornografia; che nascerà più avanti nel 1896, insieme alle prime pellicole distribuite clandestinamente. Anch’essa quindi, spesso limitata sotto termini come oscena, ha subìto censure fino a diventare illegale in alcuni paesi. Solo nel 1960, grazie alla rivoluzione sessuale, cambiò tutto; portando la rivendicazione di vivere la propria libertà sessuale in primo piano.

Ma ci chiediamo; in quale modo l’erotismo ha conquistato il suo posto nell’arte?

La rappresentazione dei piaceri antichi nell’arte erotica

Saltando da un periodo storico all’altro, quasi ogni civiltà ha creato le sue immagini del desiderio. Le più antiche rappresentazioni di sessualità nell’arte venivano spesso associate alla spiritualità o fertilità, se pensiamo alla nota Venere di Willendorf; o usate per esprimere ideali culturali di bellezza e virtù, come la celebrazione del corpo maschile atletico nelle statue dell’antica Grecia; o più semplicemente con l’unico scopo di eccitare il pubblico.

A questo proposito forse, il meno conosciuto è il papiro dissoluto dell’antico Egitto, conservato nel museo egizio di Torino. Passato anche lui nelle grinfie della censura in epoca vittoriana, le teorie su quest’opera sono molte e per alcuni cela significati diversi come:

  • la più vicina rappresentazione ad una rivista erotica, con tanto di testi, per qualche membro dell’alta società (dato l’uso del papiro pregiato), con il solo fine di divertire.
  • la rappresentazione di incontri sessuali tra dei e non tra comuni mortali, poiché l’iconografia sessuale diventava più esplicita nel momento in cui si trattava di divinità, usato forse come pezzo di un rituale funerario.
  • un manuale per le coppie che non riuscivano ad avere figli, data l’importanza della fertilità all’epoca (quindi non un equivalente egizio del Kamasutra).
  • la rappresentazione di un bordello di Tebe.

Lunga 320 centimetri, una cosa sicuramente è certa di questa pergamena: le scene trasgressive, disegnate senza filtri e tabù. Mentre gli antichi egizi creavano antenati dei moderni fumetti erotici, a chi dobbiamo le radici dell’erotica moderna nell’arte occidentale?

Sessualità nell’arte occidentale: oltre l’idealizzazione del corpo femminile

Il tema della sessualità nella storia dell’arte riflette il suo punto più prezioso nella nudità femminile e nella sua rappresentazione. Nell’arte antica del Rinascimento italiano, per esempio, il nudo femminile ritraeva spesso veneri, satiresse o sante passive. Dove la carica erotica era nascosta dal religioso o dal peccato capitale.

L’inserimento di soggetti (ed oggetti) erotici nelle opere d’arte era un modo per testare la verità sensoriale dell’opera d’arte. Secondo la studiosa e critica d’arte Mary Pardo, l’opera d’arte è in grado di trasformarsi in uno strumento di corteggiamento tra l’autorə e l’osservatorə, diventando capace di accendere i meccanismi psichici dell’attrazione erotica.

In fine, quasi, con l’ascesa dei libertini nella Francia del XVIII secolo, l’erotismo nell’arte pittorica assumerà lentamente significati differenti. Se prima la donna veniva idealizzata nella sua rappresentazione, le protagoniste diventeranno di lì a poco, le donne borghesi, le prostitute o semplici ragazze che vanno a farsi il bagno.

Dalle forme veritiere della società del tempo, vedremo insieme come cambieranno progressivamente le rappresentazioni del corpo femminile.

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